Trump attacca la Fed. Come in Italia, populisti contro le autorità indipendenti. Inpiù, 23 luglio 2018.

L’attacco alle competenze e alle autorità indipendenti è un tratto comune ai governi populisti. In Italia si attaccano l’Inps, la Ragioneria dello Stato e il Ministero dell’Economia. Negli Stati Uniti, Trump ha attaccato le agenzie di intelligence che hanno indagato Russiagate e ora attacca la Fed sostenendo che gli aumenti dei tassi d’interesse rappresentano un danno per l’economia: “Abbiamo debiti in scadenza e alziamo i tassi. Davvero?”.

La richiesta di finanziare a buon mercato i debiti pubblici è un classico dei populisti e, più in generale, dei politici che guardano al consenso immediato e non si preoccupano delle conseguenze future delle azioni presenti.

Proprio per questo motivo – sottrarre alcune decisioni alle pulsioni politiche del momento – in tutte le democrazie liberali sono state istituite autorità indipendenti; fra queste vi sono le banche centrali che, quasi ovunque, per statuto o per tradizione, godono di un elevato grado di autonomia dall’autorità politica.

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Coloro che In Europa denunciano la BCE perché svincolata dalla volontà popolare dovrebbero dare un’occhiata alle reazioni di scandalo che ci sono state negli Stati Uniti all’attacco di Trump. Al punto che il Segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, è stato costretto a correggere il Presidente, dicendo che non è sua intenzione “mettere pressione sulla Fed o metterne in discussione l’indipendenza”.

Alcuni fanno notare che Trump potrebbe rovesciare la politica della Fed con le nomine dei 4 membri del Board che sono in scadenza, oltre ai due che ha già nominato. In tutto i membri del Board sono 7 e, alla fine della procedura di nomina, quelli nominati da Trump sarebbero 6, una maggioranza schiacciante.

Il problema è che le persone che sono già state nominate o che sono state proposte al Congresso riflettono un altro Trump, quello che agiva in base alla tradizionale ideologia dei repubblicani americani, assolutamente contraria alla politica della moneta facile. Verrebbe da dire che chi è causa del suo mal… Ma il punto vero è che questa è l’ennesima dimostrazione che è bene che la banca centrale sia dotata di ampi margini di autonomia e sia così messa al riparo dalle instabili pulsioni dei politici.   @GiampaoloGalli              Inpiù, 28 luglio 2018

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