Oggi mi permetto di suggerire ai lettori di FIRSTonline, che seguono con fatica il dibattito sul referendum costituzionale di autunno, ciò che sostenne, nel lontano 1947, Meuccio Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione.
Leggi tutto “Quando Ruini disse: “Nessuna Costituzione è perfetta”, di Filippo Cavazzuti. FIRSTonline 08-09-2016″L’economia del sì – l’impatto del nuovo Titolo V sulle politiche economiche e sociali
L’economia del sì – l’impatto del nuovo Titolo V sulle politiche economiche e sociali è un documento a cura di Irene Tinagli, con i contributi di Carlo dell’Aringa, Giampaolo Galli, Paolo Gandolfi, Flavia Piccoli Nardelli, Chicco Testa, Ivan Scalfarotto e Stefano Quintarelli.
Nel documento vengono trattati, in maniera sintetica, semplice e diretta, gli impatti della riforma del nuovo Titolo V sulla vita economica del Paese. La riforma costituzionale porta con sé una serie di vantaggi economici – spesso indiretti – che sorgono da una ritrovata stabilità, da una capacità di miglior organizzazione nelle scelte strategiche, dalla riduzione di livelli di coordinamento inutili e dannosi, dalla riduzione dei tempi, della burocrazia, e dell’insicurezza degli investimenti.
L’economia del sì può essere scaricato qui in formato pdf.
Con la riforma ridotti sprechi e duplicazioni del federalismo fiscale – Il Sole 24 Ore, 7 agosto 2016
Secondo alcuni la riforma costituzionale che verrà sottoposta a referendum annullerebbe i progressi sin qui fatti in materia di federalismo fiscale. Questa tesi è sostenuta dal partito della Lega, ma è fatta propria anche da alcuni studiosi come Franco Gallo che ne ha scritto su questo giornale il 27 giugno scorso.
La visione opposta è quella sostenuta ad esempio da Sabino Cassese, secondo il quale l’intera proposta di riforma del Titolo V altro non fa che prendere atto della giurisprudenza della Corte Costituzionale degli ultimi quindici anni, definendo in modo più ordinato le competenze dei diversi livelli di governo ed evitando ulteriori contenziosi costituzionali che, come noto, nel recente passato hanno comportato ritardi e incertezze nell’attuazione delle norme, con conseguenze negative sui cittadini e sulle imprese. Questa visione appare particolarmente adatta a connotare la riforma nei suoi aspetti finanziari.
Leggi tutto “Con la riforma ridotti sprechi e duplicazioni del federalismo fiscale – Il Sole 24 Ore, 7 agosto 2016”Cambiare o no l’Italicum? FIRSTonline, 4 agosto 2016
Di fronte al rischio di forte instabilità politica dell’Italia indotta da una eventuale vittoria del Movimento 5 Stelle va valutata senza pregiudizi la possibilità di modificare la legge elettorale prima del referendum attenuandone il carattere maggioritario, come inizialmente chiedevano gli stessi grillini. Bisogna però essere consapevoli che se si cambia l’Italicum diventa inevitabile una coalizione di governo e probabilmente una grande coalizione, con tutti i pericoli che ne conseguono.
Leggi tutto “Cambiare o no l’Italicum? FIRSTonline, 4 agosto 2016”Legge elettorale, attenti a non peggiorare – L’Unità, 27 luglio 2016
Cambiare o no l’Italicum? Qualche giorno fa uno stimato dirigente di Sinistra Italiana mi ha amichevolmente apostrofato per dirmi che l’Italicum andrebbe cambiato perché potrebbe consegnare il governo dell’Italia al M5S. Se non si riesce a cambiarlo, l’unica difesa sarà il no al referendum costituzionale, che ripristina il Senato con la sua logica proporzionale.
Leggi tutto “Legge elettorale, attenti a non peggiorare – L’Unità, 27 luglio 2016”