Lunedì 23 aprile molti giornali ci hanno spiegato che le diseguaglianze in Italia sono drammaticamente aumentate. Lo certificherebbe l’Eurostat. Ad esempio, il Corriere della Sera dedica quasi un’intera pagina al tema con un titolone: “La crisi allarga la forbice sociale”. Ma qual è davvero le notizia? E cosa dicono davvero i dati dell’Eurostat?
Leggi tutto “Sono davvero aumentate le diseguaglianze in Italia?”Cosa c’è e cosa manca nel contratto a 5 Stelle. Parla Giampaolo Galli, Formiche, 23/04/2018
L’economista, già parlamentare e già Direttore Generale Confindustria, individua alcune lacune nel documento presentato oggi da Luigi Di Maio, pur rilevando l’assenza di populismo
Populism and the broken engine of the Italian economy, LSE Europp, 20 aprile 2018, with Lorenzo Codogno
In Italy, the temptation to go back in time, or shut the door to Europe and globalisation is strong, especially after a quarter of a century of poor economic performance, argue Lorenzo Codogno and Giampaolo Galli. Anti-establishment parties, which gained an outright majority in Parliament in the country’s recent elections, blame the past reform process, together with the threats arising from globalisation, European integration and immigration, instead of arguing for an even bolder reform agenda.
L’Italia della decrescita infelice e la politica ignara: due grafici che spiegano tutto.
L’Italia sa cos’è la decrescita, sa che è tremendamente infelice ed è causa di grandi probemi sociali, ma la politica non se ne accorge e parla d’altro. Un rimbrotto a Andrea Orlando e perché non possiamo fare un governo con il M5S.
Il grafico qui sopra mostra il Pil pro capite nel 2017 (fatto 100 il 1995) dei paesi dell’UE e degli altri principali paesi OCSE, per un totale di 43 paesi. L’Italia è di gran lunga il paese con la crescita più bassa: il valore di 106 significa che la crescita cumulata fra il 1995 e 2017 anni è stata solo del 6%. Persino la disgraziatissima Grecia (che sta a 116) ha fatto molto meglio di noi. Segue il Giappone, da tutti considerato il malato del mondo, con un valore di 120. Il grafico mostra anche che l’Eurozona al netto dell’Italia e l’intera Unione Europea hanno una performance pressoché identica a quella degli Stati Uniti. Il che indica che per quanti problemi abbiano l’Europa e in particolare l’area dell’Euro, il problema dell’Italia è “home made”. Tocca a noi risolverlo. Non ha senso dare la colpa all’euro o all’odiata austeriy. Meglio di Eurozona e Usa hanno fatto i paesi del ex-est Europa, i nordici e alcuni paesi emergenti.
Il grafico successivo (che aggiorna un grafico analogo di Gianni Toniolo) mostra l’andamento del Pil pro capite fra il 1995 e il 2017. Come si vede, l’Italia (linea verde) cresceva meno degli altri paesi dell’Eurozona (linea blu), prima della crisi, ha avuto una recessione peggiore e ora è tornata a crescere, ma rimane ben al di sotto degli altri paesi. Il gap di crescita è davvero impressionante. Invece l’Eurozona al netto dell’Italia e gli Stati Uniti (linea rossa) vanno quasi sempre insieme.
Leggi tutto “L’Italia della decrescita infelice e la politica ignara: due grafici che spiegano tutto.”Ciampi, quanto manca all’Italia il suo slancio europeista, FIRSTonline, 11 aprile 2018, di Giampaolo Galli
Di straordinaria attualità il volume presentato a Roma con tutti gli interventi di Carlo Azeglio Ciampi alle assemblee dell’Abi: colpiscono la chiarezza e la determinazione dell’ex Governatore e Capo dello Stato per portare l’Italia al livello dei Paesi più avanzati – La importanza dell’euro e le deleterie nostalgie di chi oggi vagheggia il ritorno al passato di un Paese fragile
Leggi tutto “Ciampi, quanto manca all’Italia il suo slancio europeista, FIRSTonline, 11 aprile 2018, di Giampaolo Galli”