Il disarmante candore di Armando Siri, di Giampaolo Galli, Inpiù, 09/04/2019

“Disarmante candore” sono le uniche parole che vengono alla mente leggendo l’intervista di Armando Siri a Repubblica di ieri. Sembra davvero che il sottosegretario leghista alle Infrastrutture venga da un altro pianeta.“La riforma della flat tax va vista come opportunità di investimento e non come centro di costo”. Caspita! Una gran bella frase che sorvola su ciò che è successo nel mondo con tutte le riforme che hanno ridotto le tasse: hanno in generale – non sempre – migliorato la crescita, ma hanno sempre lasciato un buco nei conti pubblici che noi non possiamo certo permetterci; e che finirebbe per far aumentare lo spread ed avere un effetto recessivo, come è successo nell’autunno scorso col famoso 2,4% urlato dal balcone. E poi: “Abbiamo già vissuto la stagione della politica che non manteneva gli impegni tirando in ballo i problemi di bilancio”. Accipicchia! Ignora il nostro che per decenni quasi nessuno al mondo ha fatto più debiti, per mantenere dissennate promesse elettorali, di quanti ne abbia fatti il nostro disgraziato paese? E ignora che adesso noi stiamo proprio pagando le conseguenze di quelle scelte dissennate?

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Banche e caccia alla streghe: i rischi delle nuova Commissione d’indagine, di Giampaolo Galli, Inpiù, 01-04-2019

Malgrado il pesante richiamo del Presidente della Repubblica, forse non tutti hanno colto pienamente il rischio dell’istituzione di una nuova Commissione parlamentare d’indagine sul sistema finanziario. A differenza della Commissione Casini della precedente legislatura, la Commissione che viene istituita ora rimane in carica per tutta la legislatura e non indaga solo sulle crisi bancarie, ma su tutte le banche indistintamente, nonché su tutti gli altri intermediari finanziari.Quindi l’indagine potrà riguardare “la gestione” – questo è il termine utilizzato – di qualunque singolo intermediario. Per questo, e tenendo conto che la legge attribuisce alla Commissione i poteri dell’autorità giudiziaria, Mattarella si è sentito in obbligo di ricordare “la natura privata degli enti interessati, la cui attività costituisce esercizio della libertà di iniziativa economica riconosciuta e garantita dall’articolo 41 della Costituzione”. Si configura – sempre secondo il Presidente della Repubblica – l’eventualità che la politica possa “condizionare le banche nell’esercizio del credito, nell’erogazione di finanziamenti o mutui e le società per quanto riguarda le scelte di investimento” Questa eventualità – dice Mattarella – “si colloca decisamente al di fuori dei criteri che ispirano le norme dellaCostituzione”.

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IPOTESI AUMENTO IVA PER IL 2020, di Giampaolo Galli, Inpiù, 29 marzo 2019

Secondo il Centro Studi Confindustria, l’Italia è a crescita zero e il deficit salirà al 2,4% quest’anno e al 3,5% – se non aumenta l’Iva – nel 2020. Il rapporto debito/pil in questo scenario è destinato ad aumentare, anche perché è sempre più chiaro che i famosi 18 miliardi di privatizzazioni sono una chimera. Il governo sta cercando di varare in fretta e furia un “pacchetto crescita” più “sblocca cantieri” che recupererebbe alcune delle misure abolite nella legge di bilancio (come il super ammortamento), ma nessuno crede che questi interventi possano davvero fare la differenza. Inoltre, alcune di queste misure graverebbero ulteriormente sul deficit. Il rischio di una nuova impennata dello spread è dunque molto concreto, anche se fino ad ora nei mercati ha prevalso un certo ottimismo legato – sembra – all’idea che a breve il governo andrà in crisi e dalle elezioni emergerà un governo di centrodestra forse un po’ meno eterodosso dell’attuale.

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Il gesto di Salvatore Rossi e i rischi di lottizzazione della Banca d’Italia, Inpiù, 21-03-2019

Non sappiamo al momento cosa esattamente stia succedendo alla Banca d’Italia, ma sappiamo per certo che la Banca è sotto attacco e che quello di Salvatore Rossi, che si e’ dichiarato indisponibile per un nuovo mandato dopo la scadenza di maggio, è gesto nobile, che, come ha scritto Franco Locatelli, lo ricollega, per spessore morale e civile, alle figure migliori della Banca, da Donato Menichella in poi. È Rossi il vero vincitore morale della battaglia per le nomine in Banca d’Italia. Dopo il no al rinnovo del vicedirettore Federico Signorini si era capito che i partiti di governo puntavano a lottizzare anche la Banca d’Italia e avevano lasciato intendere chiaramente che non avrebbero accettato la riconferma del Direttore Generale. Dichiarandosi indisponibile al rinnovo, Salvatore ha evitato di essere coinvolto in uno scontro che avrebbe inevitabilmente fatto male alla Banca. Dato che pare si faccia da parte anche Valeria Sannucci, quinto membro del Direttorio, che in questi anni ha dato un contributo prezioso anche se poco percepito all’esterno, sulla carta ci sono tre posti su cui i partiti possono sperare di giocare le loro carte; due, se il niet su Signorini venisse ritirato per superare lo stallo.

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Verso il Def: i conti non tornano di Giampaolo Galli, Inpiù, 18 marzo 2019

Nell’ambito delle regole sul coordinamento delle politiche economiche europee, la legge (n. 39/2011) prevede che il governo presenti il Documento di Economia e Finanza (Def) al Parlamento entro il 10 di aprile e alla Commissione Europea entro il 30 di aprile. Spesso i governi hanno scritto dei documenti assolutamente generici e non impegnativi, perché non sapevano bene come far tornare i conti.

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