Commissione Catalfo sugli ammortizzatori sociali: chi paga? di Giampaolo Galli, Inpiù, 13 ottobre 2020

Ammortizzatori sociali davvero universali, anche se graduati in funzione della dimensione d’impresa, nonché più generosi nelle durate e negli importi. Questa in sostanza la proposta emersa dalla commissione istituita dalla ministra del Lavoro Catalfo. Quindi, tutte le imprese, anche quelle sotto i 15 dipendenti, e tutti i lavoratori, dipendenti e autonomi, verrebbero coperti da analoghe provvidenze pubbliche, che si tratti di Cig ordinaria, straordinaria, o per cessazione di attività, o di sussidi di disoccupazione. Dai primi calcoli sembra che la riforma costi qualcosa come 20 miliardi per i primi anni, per via dell’alta disoccupazione, e 10 miliardi, se tutto andrà bene, a regime. Non è chiaro chi pagherà e la questione non è secondaria. Per lo Stato sarebbe un onere, strutturale, assolutamente imponente. Quanto alle imprese, le associazioni dei lavoratori autonomi si sono sempre rifiutate di accollare ulteriori oneri ai loro associati; e dalle prime reazioni sembra che non abbiano cambiato idea.

Leggi tutto “Commissione Catalfo sugli ammortizzatori sociali: chi paga? di Giampaolo Galli, Inpiù, 13 ottobre 2020”

Reddito di Cittadinanza: non basta rafforzare i controlli, di Giampaolo Galli, Inpiù, 6 ottobre 2020

L’affermazione di Tito Boeri secondo cui metà dei percettori del Reddito di Cittadinanza sono evasori forse non può essere dimostrata in modo puntuale, dato che non si sa chi sono gli evasori, ma è comunque verosimile in un paese in cui, secondo l’ Istat, ben 3,7 milioni di lavoratori (a rigore “unità di lavoro equivalenti a tempo pieno”) sono sommersi, ossia “non sono osservabili presso le imprese, le istituzioni e le fonti amministrative”. Se i redditi di queste persone non sono osservabili, costoro possono accedere al reddito di cittadinanza come a molte altre provvidenze messe a disposizione di chi versa in condizioni di difficoltà. Per risolvere il problema non basta rafforzare i controlli: lo dimostra l’evasione fiscale che non è stata debellata dalla più imponente macchina di controlli che si possa immaginare (l’Agenzia delle Entrate e un’arma, la Guardia di Finanza, dedicata quasi solo a questo). Occorre cambiare sistema, facendo tesoro dei consigli che la Banca Mondiale e il Fondo Monetario danno ai paesi – tipicamente in via di sviluppo – che hanno un’ampia componente di economia sommersa e una macchina amministrativa non in grado di verificare i redditi reali delle persone.

Leggi tutto “Reddito di Cittadinanza: non basta rafforzare i controlli, di Giampaolo Galli, Inpiù, 6 ottobre 2020”

La mancata convergenza del Mezzogiorno: trasferimenti pubblici, investimenti e qualità delle istituzioni, di Giampaolo Galli e Giulio Gottardo, Ocpi, 2 ottobre 2020

In una recente nota dell’Osservatorio CPI si mostra che, nel periodo 2014-2016, la PA ha trasferito dal Centro-Nord al Mezzogiorno più di 50 miliardi di euro annui (tra il 15 e il 20 per cento del PIL del Meridione).[1] L’ammontare di questi trasferimenti è in buona parte automatico, nel senso che può essere letto come la conseguenza fisiologica della previsione costituzionale in base alla quale i servizi pubblici devono essere oggetto di perequazione per tutti i cittadini indipendentemente dal territorio in cui risiedono. L’opinione degli autori di questa nota è che il Mezzogiorno ha bisogno di maggiori investimenti, pubblici e privati. Tuttavia, la questione decisiva è la qualità delle istituzioni, che si traduce nell’efficienza degli investimenti, come spesso sostenuto dalla Svimez. Questa nota aggiorna stime eseguite da diversi autori nel passato, per mostrare come al Mezzogiorno – senza un recupero di efficienza delle istituzioni – incrementi anche consistenti dei trasferimenti correnti e in conto capitale hanno effetti molto modesti sul divario di reddito con il Centro-Nord. Massicci trasferimenti pubblici per investimenti, specie tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta, hanno avuto effetti marginali e comunque non duraturi sui divari di reddito. Peraltro, i trasferimenti pubblici, correnti e in conto capitale, hanno svolto un ruolo decisivo nella formazione del debito pubblico dell’Italia. Leggi tutto “La mancata convergenza del Mezzogiorno: trasferimenti pubblici, investimenti e qualità delle istituzioni, di Giampaolo Galli e Giulio Gottardo, Ocpi, 2 ottobre 2020”