di Giampaolo Galli, Inpiù, 12 gennaio 2021
E’ auspicabile che la nuova bozza del PNRR venga approvata stasera dal Consiglio dei Ministri anche se lascia in sospeso la controversa questione della governance e introduce due cambiamenti di fondo che non giovano all’efficacia del piano. Il primo è che perde importanza la questione del ritorno alla crescita dopo un quarto di secolo di stagnazione; diventano invece centrali le questioni delle disuguaglianze di genere, di età e territoriali. Le parole “giovane o giovanile” compaiono 100 volte nella nuova bozza, a fronte di 29 volte nella precedente; le parole “Sud o Mezzogiorno” compaiono 142 volte, a fronte di 44; le parole “donne o donna” compaiono 43 volte, contro 25. Per contro diminuisce la frequenza della parola “produttività” che passa da 18 a 12 citazioni. La filosofia sottostante è che la mancata crescita è il risultato delle diseguaglianze e non viceversa.
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