Gli italiani nutrono sentimenti quanto mai ambivalenti nei confronti della Germania. Da un lato assai spesso additano questo o quell’aspetto della società tedesca come modello da imitare. Dall’altro, imputano alla Germania varie colpe, più o meno gravi, specie nella gestione delle politiche economiche, in particolare da quando è scoppiata la crisi dei debiti sovrani all’interno dell’Eurozona.
Con coloro che imputano ogni colpa alla Germania non sarà facile argomentare quello che è il nucleo centrale della ricerca realizzata da TreeLLLe e Fondazione Rocca “Educare alla cittadinanza, al lavoro e all’innovazione. Il modello tedesco e le proposte per l’Italia”, che verrà presentata il 22 gennaio alla Luiss e a cui interverranno, tra gli altri, i Ministri dell’Istruzione Stefania Giannini e del lavoro Giuliano Poletti, il Segretario di Stato tedesco all’educazione Georg Schutte e i presidenti delle due Fondazioni, Gianfelice Rocca e Attilio Oliva. Il successo tedesco è home made, il frutto di riforme e sacrifici che a loro volta sono stati possibili grazie all’elevato grado di coesione sociale e alla straordinaria stabilità politica che dal dopoguerra caratterizza la Germania.
E’ ormai chiaro, data la gravità della crisi economica, che le politiche che sono oggi necessarie per salvare l’Eurozona debbono dare legittimità a concetti eterodossi, quale ad esempio la monetizzazione dei debiti pubblici, e che l’attuazione di queste politiche comporta un confronto assai aspro con la Germania e con gli altri paesi in surplus dell’Unione Europea. In questo confronto occorre evitare di fare delle caricature delle posizioni altrui, vanno riconosciuti i propri limiti e i propri errori, va rispettata la verità dei fatti.
O le classi dirigenti sapranno fare questa operazione verità spiegando le reciproche ragioni in modo chiaro e onesto agli elettori oppure, se prevarrà la demagogia, diventerà molto concreto il rischio di quell’implosione politica dell’Europa di cui abbiamo avuto molti segnali chiari almeno a partire dalle elezioni del maggio scorso.
Il sistema educativo è un prodotto centrale di una cultura politica e al tempo stesso una cartina di tornasole dell’efficienza della macchina amministrativa. Fattori chiave del successo tedesco in materia di occupazione, in particolare giovanile, sono i sistemi duali di alternanza fra scuola e lavoro, le facoltà universitarie con finalità professionali, il rapporto fra istituti di ricerca e imprese. Si tratta di sistemi complessi sul piano culturale e amministrativo. Il messaggio che emerge dalle analisi dei vari aspetti di questi sistemi è che il loro successo è dovuto innanzitutto alla circostanza che tutti gli attori del sistema sono e si sentono “cittadini” a pieno titolo e collaborano per un fine comune. E’ cruciale la collaborazione fra sindacati e organizzazioni degli imprenditori, nonché quella fra stato centrale e Landers che fa sì che il sistema operi in maniera abbastanza omogenea su tutto il territorio nazionale.
Un altro fattore chiave del successo del sistema è una cultura politica improntata alla stabilità, da cui discende una notevole continuità del quadro regolatorio e delle disponibilità finanziarie. Da noi le regole cambiano a ogni cambio di governo, mentre sistemi complessi, come quelli che sono qui analizzati, richiedono anni per essere avviati, realizzati e messi a regime.
Dall’approvazione della Carta Fondamentale nel 1949 a oggi la Germania ha avuto solo otto cancellieri, meno dei Presidenti degli Stati Uniti. Questa circostanza non è meccanicamente attribuibile a una norma costituzionale o a una legge elettorale. Ciò dimostra che non ci sono modelli da importare meccanicamente, ma buone pratiche da cui trarre ispirazione. Alla luce di queste buone pratiche dobbiamo far leva sulle molte eccellenze che esistono anche da noi e che sono cruciali per portare a successo quel lavoro di “institution rebuilding” che la crisi ha reso improrogabile, ma che è solo all’inizio e a cui questa ricerca vuole contribuire.
Giampaolo Galli
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Giovedì 22 gennaio 2015
ore 9.00-13.00
(Ingresso libero)
Aula Magna Università LUISS, Viale Pola 12, Roma
Presentazione della Ricerca
Educare alla cittadinanza, al lavoro e all’innovazione:
il modello tedesco e alcune proposte per l’Italia
Intervengono: i Ministri dell’Istruzione Stefania Giannini e del Lavoro Giuliano Poletti, il Segretario di Stato tedesco all’educazione Georg Schutte, i presidenti delle due Fondazioni Attilio Oliva e Gianfelice Rocca, Giorgio Allulli, Emmanuele Bobbio, Alessandro Cavalli, Simone Collobiano, Giampaolo Galli, Luigi Nicolais, Rodolfo Zich.