Secondo Alberto Bagnai, intervistato dal Corriere della Sera, “la Grecia può portare buone carte alla sinistra solo se Tsipras romperà il giocattolo dell’Euro”. Il motivo è che l’Euro sarebbe un progetto a scapito dei lavoratori. L’argomento è lo stesso che da tempo usa Stefano Fassina, correttamente citato dalla stesso Bagnai: “Nell’impossibilità di svalutare la moneta, gli squilibri si risolvono svalutando il lavoro”.
Categoria: Uscire dall’euro? Un suicidio
E’ sconcertante la superficialità con cui si discute di un’eventuale uscita dall’Euro. Chi la auspica o crede alle favole oppure non ragiona nell’interesse dei nostri cittadini. Uscire dall’euro significa caos economico e finanziario, fallimenti a catena, sofferenze sociali senza precedenti, austerità estrema, disoccupazione di massa e distruzione del risparmio. Abbiamo pochi mesi per convincere i tanti che credono a cattivi maestri e pifferai magici.
Maybe more is needed but it should be recognized that Greece has already received unprecedented support
Pending the results of the Greek referendum, let’s look at the value of Greek debt in the hands of European governments and institutions, 331 billion euros at end of 2014. It appears obvious that Greece has received very large support. With 35 billion euros of debt outstanding, Greece is also the largest debtor to the IMF. Actually no other industrial Country ever had as much support as Greece since the crisis erupted in 2010.
I nostri soldi sono andati alla Grecia, non alle banche tedesche. Ecco perché:
Mentre attendiamo l’esito di vertici sulla Grecia, proviamo a dire la nostra su un tema molto controverso: i nostri soldi hanno aiutato la Grecia, o sono serviti a salvare le banche, soprattutto francesi e tedesche, che erano esposte verso la Grecia?
Leggi tutto “I nostri soldi sono andati alla Grecia, non alle banche tedesche. Ecco perché:”Grecia: riproponiamo un articolo di Pietro Reichlin che fa giustizia di molti giudizi affrettati sul bail-out
Molti commentatori sostengono che i termini del bail-out greco siano stati troppo penalizzanti per il Paese e favorevoli ai creditori.