Italexit non risolverebbe nessuno dei problemi dell’Italia – di Lorenzo Codogno e Giampaolo Galli, 23 febbraio 2017,

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L’Italia di fronte alla sfida dei cambiamenti globali

La crescita dei movimenti populisti e antieuropei non ha risparmiato l’Italia. Quasi tutti
chiedono l’uscita dall’euro, molti chiedono anche l’uscita dall’UE: la seconda è una strada percorribile anche se estremamente complessa, come il Regno Unito sta scoprendo a sue spese in questi mesi. L’uscita dall’unione monetaria creerebbe invece un problema su una scala completamente diversa, con conseguenze negative che si protrarrebbero per molti anni. Inoltre, non risolverebbe i problemi che si vorrebbero risolvere. Trascurando le motivazioni politiche, alcuni commentatori – come gli autori di un recente documento di Mediobanca Securities – sostengono invece che lasciare l’euro sia fattibile e che l’Italia potrebbe perfino trovarsi ad ottenere un piccolo vantaggio di 8 miliardi di euro.[1] Essi forniscono inoltre argomenti tecnici sugli effetti della ridenominazione del debito, sostenendo che tale ridenominazione, se rimandata al futuro, si rivelerebbe troppo costosa e che, quindi, andrebbe adottata il prima possibile. Su questo punto siamo in netto disaccordo.

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Italexit, che boomerang: il debito al 160% del Pil in una notte – FIRSTonline, 16 febbraio 2017

Il report di Mediobanca su Italexit non convince: ecco i veri conti sull’ipotetica uscita dell’Italia dall’euro – La svalutazione del 30% della lira farebbe lievitare il debito pubblico portandolo dall’attuale 133 al 160% del Pil in poche ore e, come avverte Standard and Poor’s, la ridenominazione dei vecchi titoli pubblici sarebbe considerata dai mercati alla stregua di un default.

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Intervento a “L’Europa che ci vuole”, organizzato dal Forum Esteri PD Roma – 30 gennaio 2017

Il 30 gennaio scorso si è svolta l’iniziativa L’Europa che ci vuole – Parlare dell’UE oltre i luoghi comuni, in cui sono intervenuto per smontare alcuni luoghi comuni, appunto, che ruotano intorno all’Unione e al suo ruolo nella vita del nostro Paese.

Trovate le slides dell’intervento qui.

Varoufakis sull’Euro. Uscire sarebbe un disastro. Da un’intervista del 3-02-2016 a “Rifondazione Comunista”

Sul sito www.rifondazione.it  si trova un’intervista di Yanis Varoufakis che tocca fra gli altri il tema dell’uscita dall’euro.  L’intervista, del 3 febbraio 2016, definisce l’uscita dall’euro come un disastro non solo per la Grecia, ma per tutta l’Europa e anche per l’intera economia mondiale.  Il punto interessante è che questa valutazione viene da un personaggio che, come noto, non ha nessuna simpatia per l’euro e che nella sua esperienza come ministro delle finanze  è arrivato ad un passo dal dover gestire l’uscita del suo paese dalla moneta unica. Riportiamo di seguito la parte dell’intervista relativa all’euro.

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La crescita economica non si fa con il deficit – FIRSTonline, 20 marzo 2016

Un maggior deficit pubblico spinge l’attività economica nell’immediato, ma al costo di una futura recessione e di un aumento dell’onere del debito che in Italia è già molto alto. La finanza facile fa aumentare il debito/Pil nel lungo periodo ed è insostenibile: i mercati non perdonano – Fare più deficit oggi senza pagare il conto domani è un’illusione – Essenziali gli investimenti ma insieme alle riforme strutturali.

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