Sono passati già più di 100 giorni dall’attivazione dell’Articolo 50 dei Trattati che ha fatto scattare il periodo transitorio di due anni prima dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, cioè Brexit. Entro il 29 marzo del 2019 vi dovrebbe dunque essere un accordo completo con l’Unione europea.
Leggi tutto “Brexit: una proposta delle imprese inglesi che dovrebbe interessare l’Italia. – con Lorenzo Codogno, il Sole 24 Ore, 13 luglio 2017”Categoria: articoli
Articoli di Giampaolo Galli
Bisogna ridurre la spesa, poi agire sulla pressione fiscale – con Lorenzo Codogno, Il Sole 24 Ore, 4 luglio 2017
l lavoro dell’Istituto Bruno Leoni (Ibl) sulla flat tax presentato su questo giornale da Nicola Rossi il 25 giugno ci obbliga a pensare in modo strategico all’insieme delle entrate e delle spese delle pubbliche amministrazioni e rende evidente quanto sia iniquo e inefficiente lo status quo. Ha il merito di fare i conti di tutte le proposte che vengono messe in campo senza mai utilizzare coperture di comodo o altamente aleatorie, come il contrasto all’evasione. Non da ultimo, rende chiaro il legame stretto tra la riduzione della spesa corrente e quella delle entrate, “domandandosi che cosa lo Stato debba produrre e come, e non limitandosi a chiedere che faccia un po’ meglio quello che già fa”.
Leggi tutto “Bisogna ridurre la spesa, poi agire sulla pressione fiscale – con Lorenzo Codogno, Il Sole 24 Ore, 4 luglio 2017”Spending review: Italia tra i paesi più virtuosi – In Cammino, 22 giugno 2017
La spending review sta dando buoni risultati. La presentazione fatta dal commissario Yoram Gutgeld non dovrebbe lasciare molti dubbi al riguardo.
Il numero chiave a cui guardare è quello dei consumi finali delle pubbliche amministrazioni, perché è l’aggregato dei conti pubblici Istat/Eurostat che meglio approssima l’area della spesa aggredibile dalla spending review: si tratta in sostanza della somma degli acquisti e degli stipendi della pubblica amministrazione.
Leggi tutto “Spending review: Italia tra i paesi più virtuosi – In Cammino, 22 giugno 2017”Se si vota prima, serve trasparenza coi mercati – con Lorenzo Codogno, il Sole 24 Ore, 6 giugno 2017
Fa differenza se le elezioni politiche si tengono in autunno oppure alla scadenza naturale della legislatura? In condizioni normali questa scelta sarebbe sostanzialmente indifferente, dal momento che la differenza è di pochi mesi. Ma le condizioni dell’Italia normali non sono. L’Italia è esposta, ancora una volta, a rischi finanziari potenzialmente molto seri. La combinazione di bassa crescita – malgrado le riforme fatte in questi anni – alto debito pubblico, elevate sofferenze bancarie, fine ormai prossima della politica iper-espansiva della BCE e forza dei movimenti populisti anti euro può portare a una disaffezione degli investitori nei confronti dei titoli italiani, accentuando i deflussi netti di capitali che si sono registrati negli ultimi mesi.
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