Per l’Italia si prospetta un 2016 con crescita positiva, ma assai lenta e comunque inferiore a quella di quasi tutti gli altri paesi dell’Eurozona. Ciò avviene dopo una lunga recessione, più profonda che negli altri paesi, e dopo almeno vent’anni di crescita anemica.
Questi dati inducono molti a chiedere politiche di bilancio più espansive, ma, come continua a ripetere il Ministro Padoan, l’Italia è uno dei pochi paesi al mondo “che ha spazio fiscale zero”, ossia che non si può permettere ulteriori allentamenti della politica di bilancio. Maggiore sostegno politico meriterebbe invece la richiesta di rafforzare il piano Juncker affinché diventi un vero motore della crescita europea. Nel frattempo però non ci dobbiamo scoraggiare: il differenziale di crescita dell’Italia non può che essere affrontato rafforzando e accelerando il programma di riforme.
Leggi tutto “La crescita resta bassa, Juncker svegliati: in Italia il dividendo delle riforme tarda e l’incertezza politica aumenta – FIRSTonline, 16 febbraio 2016”