La crescita resta bassa, Juncker svegliati: in Italia il dividendo delle riforme tarda e l’incertezza politica aumenta – FIRSTonline, 16 febbraio 2016

Per l’Italia si prospetta un 2016 con crescita positiva, ma assai lenta e comunque inferiore a quella di quasi tutti gli altri paesi dell’Eurozona. Ciò avviene dopo una lunga recessione, più profonda che negli altri paesi, e dopo almeno vent’anni di crescita anemica.

Questi dati inducono molti a chiedere politiche di bilancio più espansive, ma, come continua a ripetere il Ministro Padoan, l’Italia è uno dei pochi paesi al mondo “che ha spazio fiscale zero”, ossia che non si può permettere ulteriori allentamenti della politica di bilancio. Maggiore sostegno politico meriterebbe invece la richiesta di rafforzare il piano Juncker affinché diventi un vero motore della crescita europea. Nel frattempo però non ci dobbiamo scoraggiare: il differenziale di crescita dell’Italia non può che essere affrontato rafforzando e accelerando il programma di riforme.

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Il FMI faccia visita a Grillo – L’Unità, 27 gennaio 2016

In questi giorni si svolge l’usuale visita di aggiornamento del Fondo Monetario Internazionale prevista dall’articolo IV dello statuto del Fondo. Come di consueto, i funzionari del FMI incontreranno esponenti del governo, istituzioni, esperti e parti sociali. Alla luce di alcuni sondaggi che, per quanto possa apparire strano, darebbero per vincente il Movimento 5 Stelle a un eventuale ballottaggio alle prossime elezioni politiche, mi permetterei di suggerire al FMI di incontrare esponenti del Movimento, magari dopo aver dato uno sguardo a un po’ di letteratura, tipo il libro di Casaleggio o il blog di Beppe Grillo.

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Perché la Germania resta così influente in Europa – Il Sole 24 Ore, 20 gennaio 2016

C’è un elemento di rischio aggiuntivo nello sfidare un paese che ha la fiducia dei risparmiatori di tutto il mondo

Molti attribuiscono la grande influenza, politica e culturale, della Germania in Europa al modo in cui è definita l’architettura europea nei trattati e in particolare alle clausole relative alla politica monetaria e di bilancio. C’è del vero in quest’analisi, ma c’è un altro aspetto – forse più importante– di cui tenere conto, specie nel momento in cui si alza la voce a Bruxelles nei confronti  della Germania e della Commissione Europea, anche per i migliori motivi.

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LA SVOLTA BUONA CHE ORA SERVE AL GOVERNO (E ALL’ITALIA) – Il Foglio 12 gennaio 2016

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Piccole imprese e crescita economica: vanno incoraggiate le imprese che vogliono crescere. L’Unità, 12 gennaio 2016

L’economia cresce quando nascono più imprese di quante ne muoiano oppure quando quelle esistenti innovano in modo tale da crescere ad un ritmo maggiore di quello a cui decrescono le imprese non innovative. Nei confronti internazionali l’Italia non ha mai sfigurato dal punto di vista della capacità di creare nuove imprese. I segnali che abbiamo indicano che la voglia di inventare nuove imprese non è venuta meno, nonostante la durissima prova della crisi degli ultimi anni.

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