L’Italia della decrescita infelice e la politica ignara: due grafici che spiegano tutto.

L’Italia sa cos’è la decrescita,  sa che è tremendamente infelice ed è  causa di grandi probemi sociali, ma la politica non se ne accorge e parla d’altro. Un  rimbrotto a Andrea Orlando e perché non possiamo fare un governo con il M5S.  

Il grafico qui sopra mostra il Pil pro capite nel 2017 (fatto 100 il 1995) dei paesi dell’UE e degli altri principali paesi OCSE, per un totale di 43 paesi.  L’Italia è di gran lunga il paese con la crescita più bassa: il valore di 106 significa che la crescita cumulata fra il 1995 e 2017 anni è stata solo del 6%. Persino la disgraziatissima Grecia (che sta a 116) ha fatto molto meglio di noi. Segue il Giappone, da tutti considerato il malato del mondo, con un valore di 120.  Il grafico mostra anche che l’Eurozona al netto dell’Italia e l’intera Unione Europea hanno una performance pressoché identica a quella degli Stati Uniti. Il che indica che per quanti problemi abbiano l’Europa e in particolare l’area dell’Euro, il problema dell’Italia è “home made”. Tocca a noi risolverlo. Non ha senso dare la colpa all’euro o all’odiata austeriy.  Meglio di Eurozona e Usa hanno fatto i paesi del ex-est Europa, i nordici e alcuni paesi emergenti.

Il grafico successivo (che aggiorna un grafico analogo di Gianni Toniolo) mostra l’andamento del Pil pro capite fra il 1995 e il 2017. Come si vede, l’Italia (linea verde) cresceva meno degli altri paesi dell’Eurozona (linea blu), prima della crisi, ha avuto una recessione peggiore e ora è tornata a crescere, ma rimane ben al di sotto degli altri paesi. Il gap di crescita è davvero impressionante. Invece l’Eurozona al netto dell’Italia e gli Stati Uniti (linea rossa) vanno quasi sempre insieme.

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Ciampi, quanto manca all’Italia il suo slancio europeista, FIRSTonline, 11 aprile 2018, di Giampaolo Galli

Di straordinaria attualità il volume presentato a Roma con tutti gli interventi di Carlo Azeglio Ciampi alle assemblee dell’Abi: colpiscono la chiarezza e la determinazione dell’ex Governatore e Capo dello Stato per portare l’Italia al livello dei Paesi più avanzati – La importanza dell’euro e le deleterie nostalgie di chi oggi vagheggia il ritorno al passato di un Paese fragile

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Così il caso Iacoboni svela il vero potere di Davide Casaleggio sul M5S (e non solo), di Nicola Imberti, Il Foglio, 9-10-2018

Il giornalista della Stampa respinto dalla convention di Ivrea perché “non gradito”. Al Foglio racconta: “È stata una scelta della Casaleggio che mostra su quante cose Di Maio non possa assolutamente decidere”

di Nicola Imberti,  9 Aprile 2018 alle 17:59

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L’economia migliora, ma l’Italia rimane il paese con la crescita più bassa. Pil procapite nel 2017 (1995=100).

Come mostra la tabella qui sotto, l’Italia è il paese con la crescita più bassa fra tutti i paesi OCSE. Cresceva meno degli altri prima della crisi; fra il 2008 e il 2013 ha sperimenato una recessione  più lunga e  profonda di quasi tutti gli altri paesi. Grazie a un drappello di imprese esportatrici e anche alle politiche messe in atto in questi anni, nel 2014 l’Italia ha cominciato a riprendersi, ma la crescita rimane di circa un punto al di sotto di quella degli altri paesi dell’Eurozona.

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La piattaforma Rousseau: perché questo filosofo piace ai 5S e non piaceva affatto a Bertrand Russell.

Ecco alcuni brani tratti da “Il Contratto Sociale” di Jean-Jacques Rousseau[1] che possono forse spiegare perché questo filosofo piaccia al Movimento 5 Stelle e perché invece non piacesse affatto a Bertrand Russell che, nella sua “Storia della filosofia occidentale”, scrisse una frase icastica: “Hitler è una conseguenza (“outcome”) di Rousseau; Roosevelt e Churchill, di Locke” (Russell B., A History of Western Philosophy. New York: Simon and Schuster, 1945, p. 685). Le sottolinetaure in neretto e i titoletti in corsivo sono miei:

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