I nuovi governanti ci stanno inondando di esempi di quella eterogenesi dei fini applicata all’economia che, come spiegò Ludwig von Mises, si manifesta nel fatto di chiedersi se una certa politica sia giusta e non se produca gli effetti desiderati.
Così, i dazi sono “giusti” perché tutelano le produzioni nazionali, anche se finirebbero per penalizzare fortemente un paese esportatore. Sono “giusti” i vincoli sui contratti a termine, anche se alla fine, lungi dal fornire migliori tutele ai lavoratori, finirebbero per ridurre le chance di occupazione di alcuni milioni di persone.
Categoria: Articoli e interviste
Italy’s unacceptable yield spread, Official Monetary and Financial Institutions Forum (OMFIF), 29 giugno 2018
Tria, Cottarelli e le opere pubbliche, Inpiù, 26/06/2018
I recenti interventi di Tria sulle prospettive della finanza pubblica sono motivo di enorme sollievo. Tria ha detto che è prioritario ridurre il debito pubblico e attenersi alle regole europee. Non solo, ha anche lasciato intendere che le previsioni tendenziali del DEF sono superate in quanto la congiuntura sta andando peggio di quanto era previsto. Il che significa che si assottigliano i margini di manovra per misure espansive.
Leggi tutto “Tria, Cottarelli e le opere pubbliche, Inpiù, 26/06/2018”Nella dichiarazione franco-tedesca di Meseberg riaffiora un’idea molto pericolosa per l’Italia, Il Sole 24 Ore, 26 giugno 2018
Nella ‘dichiarazione di Meseberg’, il documento predisposto dalla Francia e dalla Germania in preparazione del vertice europeo del 28 e 29 giugno, riaffiorano alcune idee che, se recepite, sarebbero molto pericolose per l’Italia. Si tratta in sostanza dell’ipotesi della ristrutturazione ordinata di un debitore sovrano all’interno dell’area dell’euro, un tema su cui ci eravamo già soffermati in passato su queste colonne (“La proposta sul default ordinato pericolosa per l’Italia”, 6 ottobre 2017). Nelle intenzioni degli estensori, la ristrutturazione è la via per indurre i paesi ad una maggiore disciplina di bilancio e anche per limitare i rischi per i contribuenti europei derivanti da un default del debito pubblico italiano. Il Meccanismo di Stabilità Europeo (ESM) verrebbe potenziato, anche cambiandone il nome e facendolo diventare un vero e proprio Fondo Monetario Europeo. Il Fondo dovrebbe “avere la capacità di valutare la situazione economica in un paese membro, contribuendo alla prevenzione delle crisi”. Sino a che il malato non è grave sarebbe affidato alle cure amorevoli della Commissione, ma se la situazione si dovesse deteriorare entrerebbe in terapia intensiva.
Leggi tutto “Nella dichiarazione franco-tedesca di Meseberg riaffiora un’idea molto pericolosa per l’Italia, Il Sole 24 Ore, 26 giugno 2018”Siamo ancora alle promesse senza coperture, Inpiù, 19 giugno 2018
A quanto pare, il governo non presenterà al Parlamento la parte programmatica del DEF che era stata lasciata in bianco dal precedente governo e rinvierà le scelte impegnative all’autunno o forse ad un decreto estivo. Per ora ci si limiterà ad un esercizio diplomatico per scrivere una risoluzione parlamentare che lasci aperte le opzioni di fondo. Questa sembra una strada obbligata perché la distanza fra la realtà e i programmi, o meglio le promesse elettorali, dei partiti è ancora abissale.
Leggi tutto “Siamo ancora alle promesse senza coperture, Inpiù, 19 giugno 2018”