Moscovici ha dichiarato che l’Italia ha fatto un passo avanti, ma che lo sforzo ancora non basta. In effetti, non si capisce che cosa cambi di sostanziale nella manovra. Per quel che ne sappiamo, la riduzione da 2,4% a 2 (e qualcosa) viene ottenuta essenzialmente attraverso qualche rinvio. Il reddito di cittadinanza entrerebbe in vigore non gennaio, ma forse ad aprile – cosa che già sarebbe miracolosa- e le uscite per la cosiddetta quota 100 verrebbero ritardate con il sistema delle finestre. Queste misure non cambiano le tendenze di fondo della finanza pubblica e ovviamente non riducono il deficit nel 2020 e negli anni seguenti.
Leggi tutto “La struttura della manovra non cambia, di Giampaolo Galli, Inpiù, 14 dicembre 2018”Categoria: Articoli e interviste
Improbabile che possa bastare una limatura al deficit, di Giampaolo Galli, Inpiù, 12 dicembre 2018
In sostanza, è un ricatto. Alcuni lo dicono apertamente, altri lo lasciano intendere: la Commissione Europea non si può permettere di far scoppiare una crisi sulla manovra dell’Italia, perché nessun leader europeo ha voglia di affrontare un nuovo focolaio di crisi in Europa, specie dopo quello che è successo in Francia e le tensioni sulla Brexit.
Leggi tutto “Improbabile che possa bastare una limatura al deficit, di Giampaolo Galli, Inpiù, 12 dicembre 2018”Per la trasparenza dei conti pubblici: ecco come dovrebbe essere presentata la manovra.
TUTTA LA MANOVRA 2019-2021 IN POCHI CLICK PER LA TRASPARENZA DEI CONTI PUBBLICI
Di Alessandro Banfi
Il file Excel che presentiamo qui è un esempio di quello che vorremmo facessero le istituzioni per rendere meno difficile e più trasparente la lettura della manovra finanziaria.
Il foglio principale, denominato “Tabella di sintesi”, riassume l’importo delle principali misure, suddivise in due grandi categorie: una descrive il “reperimento delle risorse” ovvero quelle misure che concorrono positivamente al finanziamento della manovra di finanza pubblica, l’altra invece, sotto la voce “uso delle risorse”,descrive quelle misure che impattano negativamente l’indebitamento della pubblica amministrazione.
Entrambe le voci si suddividono in entratee spese, a seconda della natura delle misure. Concorreranno quindi a generare un “reperimento delle risorse” le “Maggiori entrate” (voci A) e le “Minori spese” (Voci B). Contribuiscono, di contro, ad un utilizzo delle risorse le voci “Minori entrate” (voci C) e “Maggiori spese” (Voci D).
Le voci in blu e sottolineate rappresentano un collegamento ipertestuale che rinvia ad un foglio nel quale sono contenute le singole misure che la compongono. Ad esempio, cliccando sulla voce “Rimodulazione clausole di salvaguardia IVA e accise”, si rimanda ad un foglio nel quale è possibile apprezzare l’importo stanziato sia per la sterilizzazione dell’aumento dell’IVA che per l’abrogazione dell’aumento delle accise sulla benzina.
Cliccando, invece, sui numeri dei singoli articoli o commi si rimanda alla relazione tecnica della legge di bilancio o del decreto fiscale, così da poter leggere direttamente l’analisi tecnico-normativa del singolo comma.
Il tramonto della “manovra del cambiamento”, l’audizione di Tria tra espansione e recessione, di Giampaolo Galli; Inpiù, 5 dicembre 2018
L’iter di una legge di bilancio è sempre travagliato. Questa volta è peggio del solito, dato che, se si giungerà ad un accordo con la Commissione, un maxiemendamento cambierà i saldi e non si sa che fine faranno gli emendamenti approvati in Commissione.
Leggi tutto “Il tramonto della “manovra del cambiamento”, l’audizione di Tria tra espansione e recessione, di Giampaolo Galli; Inpiù, 5 dicembre 2018″Se per i politici la micro impresa è ancora bella, di Giampaolo Galli, InPiù, 27 novembre 2018
Forse dobbiamo accontentarci che la Lega abbia accettato, almeno per ora, di rinunciare al progetto originale di una flat da 50 miliardi, una follia dal punto di vista finanziario e anche dell’equità sociale, e abbia ripiegato su una mini flat tax per partite Iva e lavoratori autonomi che non dovrebbe costare più di 2 miliardi allo Stato. Eppure ci sono tante cose che non vanno nel nuovo sistema che – ricordiamolo – introduce regimi di grande favore per due categorie di contribuenti: chi ha vendite sotto i 65.000 euro e chi sta fra 65.000 e 100.000 euro. Il primo problema, ovvio, riguarda l’effetto “scalino” che si verrà a determinare in corrispondenza delle due soglie di euro 65.000 e 100.000. Evidente l’incentivo a occultare fatturato per stare al di sotto di una soglia; evidente anche la disparità di trattamento fra chi sta poco sotto o poco sopra una delle due soglie.
Leggi tutto “Se per i politici la micro impresa è ancora bella, di Giampaolo Galli, InPiù, 27 novembre 2018”