Nella discussione di questi giorni sul decreto Poletti si ha a volte la sensazione che alcuni degli oppositori non abbiano pienamente compreso come è cambiato il mercato del lavoro. Naturalmente tutti sanno che la fabbrica tayloristica non esiste più. Ma non tutti sembrano avere compreso che, nell’era di Internet, la realtà è segnata da una estrema frammentazione delle catene del valore e da rapporti di fiducia fra un professionista o un imprenditore individuale e pochi collaboratori.
Leggi tutto ““Un passo avanti sul lavoro” Giampaolo Galli su Il Sole 24 ore – 08/04/2014″Categoria: Articoli e interviste
“Accettare il cambiamento” – Chi ha criticato Letta per timidezza ora non può che sostenere Renzi – Giampaolo Galli su Europa – 27/03/2014
Al di là dei fattori contingenti, le organizzazioni delle imprese, a cominciare da Confindustria, non possono non essere dalla parte del cambiamento promosso da Matteo Renzi. La ragione è che Renzi ha ingaggiato una lotta senza quartiere contro i due grandi nemici delle imprese, la burocrazia e le tasse. Si può legittimamente dubitare della capacità del governo di condurre in porto questo programma. Ma siamo solo alle prime battute e un giudizio sarebbe prematuro. Tra l’altro, per ora l’unico atto concreto del governo è il decreto Poletti che trova il pieno consenso delle imprese, dimostra coraggio e capacità di sfidare vecchie logiche conservatrici e vecchi tabù.
Leggi tutto ““Accettare il cambiamento” – Chi ha criticato Letta per timidezza ora non può che sostenere Renzi – Giampaolo Galli su Europa – 27/03/2014″“Da Camusso al massimo non ostilità, ma Squinzi può essere un sostegno” intervista di Andrea Garibaldi a Giampaolo Galli – Corriere della Sera 24/03/2014
ROMA – La prima domanda per l’onorevole Giampaolo Galli è questa: davvero, come dice Renzi, in Italia è in atto uno scontro tra la palude e un torrente impetuoso, tra conservazione e riformismo, tra l’establishment e Renzi stesso?
“Non c’è dubbio. Renzi è un torrente in piena contro la palude”.
Leggi tutto ““Da Camusso al massimo non ostilità, ma Squinzi può essere un sostegno” intervista di Andrea Garibaldi a Giampaolo Galli – Corriere della Sera 24/03/2014″“Il tempo determinato non è un tabù” Giampaolo Galli su Europa – 22/03/2014
Non è la grande riforma del mercato del lavoro, le cui prospettive sono affidate a una legge delega, ma è sicuramente una radicale semplificazione. Il decreto Renzi-Poletti prende il toro per le corna con straordinaria energia e affronta i problemi che possono essere risolti subito; quelli che in tempi rapidi possono avere effetti positivi sull’occupazione in un momento tanto grave per la vita di milioni di famiglie.
Leggi tutto ““Il tempo determinato non è un tabù” Giampaolo Galli su Europa – 22/03/2014″“La svolta buona?” – Forum con Nicola Rossi, Tiziano Treu e Giampaolo Galli – Europa 13/03/2014
Le scelte di Renzi. E’ davvero il piano shock che farà ripartire l’Italia e che imprese e cittadini attendevano? Le coperture ci sono? Europa lo ha chiesto a tre economisti di area: Nicola Rossi, Tiziano Treu, Giampaolo Galli.
«Il 2,6 è il margine massimo per evitare di rientrare nella procedura di deficit eccessivo. L’obiettivo di medio termine è l’elemento aggiuntivo che ha un aspetto quantitativo ma anche qualitativo, deve essere comprovata la capacità e la volontà del paese di perseguire aggiustamenti strutturali e permanenti laddove, come per l’Italia, ci sia un richiamo per squilibri eccessivi che hanno a che fare con scarsa crescita e debito eccessivo, cose vecchie che debbono essere ancora risolte». Sta nelle pacate ma precise parole di Pier Carlo Padoan la sostanza dello sforzo e dei tempi scelti da questo consiglio dei ministri per varare alcune misure e annunciarne altre. Le misure fiscali sono posticipate a maggio e il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione dovrà sottostare al percorso di un disegno di legge. Sulla semplificazione del mercato del lavoro, invece, si procederà per decretazione d’urgenza. E poi c’è l’aumento dal 20 al 26 per cento delle tasse sulle rendite finanziarie. Per disegno di legge o per decreto? Al momento non si sa.
Europa ha raccolto i pareri a caldo di tre economisti di area, anche se molto diversi tra loro, per provenienza e per convinzioni.
«Sorprendente», per Nicola Rossi, ex consigliere economico del governo D’Alema, che «in Italia in tema di tasse si facciano ancora annunci. Veniamo da venti anni di annunci di tagli di tasse e credo francamente incredibile che, in assenza di provvedimenti immediati, si continui ancora a promettere soldi in busta paga». «Mi sarei atteso – prosegue Rossi – che un governo che vuole innovare interrompesse questa stagione di annunci». Per l’economista c’è poi un secondo elemento «preoccupante» e che riguarda la mancanza di certezze immediate sulle coperture con il rischio che siano di carattere una tantum: «Se ci saranno norme di legge per tagli di spesa futuri finanziate con provvedimenti anche solo in parte una tantum sarà minata la credibilità dell’intero provvedimento».
«Renzi ha detto una serie di cose molto importanti» è il commento a caldo di l’ex ministroTiziano Treu, autore di importanti riforme del lavoro negli anni novanta e di ulteriori proposte successive. «Innanzitutto, il consistente taglio dell’Irpef per i redditi bassi, anche se ci sarà da aspettare fino a maggio, e un pezzetto dell’Irap coperto dall’aumento della tassazione delle rendite finanziarie, una misura di cui parliamo da tanto tempo». Rilevante, secondo Treu, è poi il taglio sui costi dell’energia e la riduzione dei costi dell’Inail, già decisa dal governo Letta, che ora diventa operativa. «Un alleggerimento sulle imprese c’è – sottolinea l’ex ministro – insieme ad un altro grosso segnale che va nella stessa direzione, e cioè il decreto che liberalizza l’adozione del contratto a termine, purché resti nel tetto prefissato. Anche di questo si parlava da tempo, bene che venga fatto». Bene anche il decreto sull’apprendistato, bene le altre deleghe e la Garanzia Giovani, anch’essa un’attuazione di una decisione di Letta. Quanto alle altre misure annunciate da Renzi, Treu ritiene una importante accelerazione la promessa di pagare tutti i debili della pubblica amministrazione entro luglio, come positivo è il piano riguardante le scuole. «Insomma, nell’insieme la spinta c’è – è il giudizio finale dell’ex ministro – e le coperture mi sembrano strutturali, le studieremo poi nei dettagli, ma conoscendo Padoan ritengo che non avrebbe permesso che venissero dette delle cifre se così non fosse. Certo, bisogna che tutto ciò che è stato annunciato e deciso accada davvero».
Per Giampaolo Galli, ex direttore generale di Confindustria e oggi membro Pd della commissione Bilancio della camera, quello illustrato da Renzi «è un quadro complessivo di grande determinazione a cambiare. A cominciare ad esempio dai contratti a tempo determinato per 36 mesi senza causale entro un tetto del 20%». «Ecco – spiega Galli – si tratta di un grande cambiamento che elimina un onere burocratico sul lavoro e si traduce in una semplificazione per chi vuole assumere. La causale, infatti, non solo è inutile ma espone le imprese a rischi legali rendendole di fatto meno propense ad assumere». C’è poi un secondo aspetto, tra gli altri, che colpisce favorevolmente Galli ed è quello che riguarda la decisione di finanziare la riduzione del 10% dell’Irap con l’aumento dal 20 al 26% della tassazione delle rendite finanziare: «È una scelta non facile e concreta che va nella direzione di favorire la competitività delle aziende. Soprattutto se si considera che fa parte di un dibattito pubblico che finora tuttavia nessuno, al di là degli annunci, era mai riuscito ad attuare». Galli coglie poi nell’illustrazione delle misure da parte di Renzi la volontà di ridurre l’imposizione di 1000 euro anche per quei redditi che si trovano al di sotto della no-tax area, ovvero coloro che guadagnano 8mila euro lordi l’anno. «Credo – conclude – che questo sia possibile riducendo e, di fatto, azzerando i contributi previdenziali a carico dei lavoratori».
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